I mandanti
In due diversi procedimenti si articolerà l’ancor più lungo e tortuoso iter processuale che avrà ad oggetto la posizione di altri neofascisti accusati di essere i mandanti dell’omicidio del dott. Occorsio,
Il 21 marzo 1985 la Corte d’assise di Firenze riterrà menti dell’omicidio di Vittorio Occorsio diversi ordinovisti tra cui Sergio Calore, Stefano delle Chiaie, Clemente Graziani, Elio Massagrande, Giuseppe Pugliese e Paolo Signorelli.
La sentenza verrà in gran parte confermata dalla Corte di assise di appello di Firenze il 12 marzo 1986, che disporrà l’assoluzione per insufficienza di prove – tra gli altri – di Stefano delle Chiaie, Clemente Graziani ed Elio Massagrande
La Corte di cassazione, il 9 febbraio 1987 annullerà la pronuncia disponendo – per la parte riguardante le responsabilità degli imputati nel concorso nell’omicidio di Vittorio Occorsio – un nuovo giudizio da tenersi in altra sezione della Corte di assise di appello di Firenze.
Instaurato il giudizio di rinvio la seconda sezione della Corte di Assise di appello di Firenze il 16 ottobre 1987 disporrà la separazione del procedimento nei confronti di uno degli imputati principali e – in parziale riforma della sentenza della Corte d’assise di Firenze del 21 marzo 1985 – assolverà alcuni degli imputati per non aver commesso il fatto ed altri per insufficienza di prove, confermando nel resto la sentenza impugnata.
Nuovamente, il 16 gennaio 1989, la Corte di cassazione annullerà la sentenza emessa dal secondo giudice di rinvio, disponendo, per le parti rimaste, un nuovo giudizio, innanzi alla Corte d’assise di appello di Bologna che assolverà anche l’ultimo degli imputati.
La Corte di cassazione, con sentenza del 10 maggio 1991, annullerà anche questa sentenza, disponendo il rinvio per nuovo esame ad altra sezione.
La Corte di assise di appello di Bologna con sentenza del 19 maggio 1994 – in riforma della decisione della Corte di assise di Firenze del 21 marzo 1985 – assolverà Paolo Signorelli per non aver commesso il fatto. La Corte di cassazione il 25 ottobre 1994 dichiarerà inammissibile il ricorso presentato dal Procuratore Generale di Bologna. Dopo quasi venti anni dall’uccisione di Vittorio Occorsio e dopo undici giudizi gli unici responsabili dell’omicidio di Vittorio Occorsio risulteranno essere Concutelli e Ferro.