09 Lug 10 luglio 2025 – 49esimo anniversario dall’uccisione del Magistrato Vittorio Occorsio
Il 10 luglio 1976 Vittorio Occorsio, Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma, è a bordo della Fiat 125 in direzione Tribunale: è l’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie. In città campeggiano ancora scritte contro di lui: le sue inchieste – dalla strage di Piazza Fontana al caso Sifar, passando per il procedimento contro Ordine Nuovo – lo rendono un obiettivo sensibile. Quella mattina al termine di Via Mogadiscio, all’incrocio con Via del Giuba, si ferma per controllare l’arrivo di macchine: oltre 30 colpi di arma da fuoco lo raggiungono e ne determinano la morte. L’attentato viene rivendicato proprio dal gruppo eversivo neo – fascista Ordine Nuovo, che lui stesso aveva sciolto.
Per mantenere il ricordo della vita e della morte del giudice Occorsio, 49 anni dopo si tiene in Via Mogadiscio la tradizionale Cerimonia di Commemorazione, organizzata dal Comune di Roma: intervengono, oltre ai familiari del Giudice, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Giovanni Melillo, e il Comandante delle Scuole Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, Claudio Domizi. Al termine della Cerimonia, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri depone una corona di fiori.
A seguito della Cerimonia, la Fondazione organizza un ulteriore momento di ricordo, in un luogo altamente simbolico: l’Aula Occorsio del Tribunale di Roma. Al centro, l’intervento di Susanna Occorsio, figlia del Giudice Occorsio, e di un magistrato ordinario in tirocinio, Roberta Lomurno. La cerimonia è anticipata dai saluti di Giuseppe Meliadò, Presidente della Corte d’Appello di Roma, Giuseppe Amato, Procuratore generale della Corte d’Appello di Roma, e Lorenzo Pontecorvo, Presidente f.f. del Tribunale di Roma. Francesco Lo Voi, Procuratore della Repubblica di Roma, ufficio al quale apparteneva Vittorio Occorsio, conclude l’incontro. Sono inoltre intervenuti il Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, il Presidente dell’ANM, Cesare Parodi, il Procuratore generale della Corte di Cassazione, Pietro Gaeta e Sergio Amato, figlio del magistrato Mario Amato.
Attraverso queste iniziative, la Fondazione intende rinnovare l’impegno collettivo nella difesa dei valori costituzionali e nella memoria di chi, come Vittorio Occorsio, ha pagato con la vita il proprio servizio alla legalità e alla democrazia.
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